Cantina di Venosa: monitoraggio e biocontrollo della Tignoletta

Cantina di Venosa rinforza le difese contro Lobesia botrana Per il secondo anno, monitoraggio e lotta integrata per combattere la Tignoletta sugli 800 ettari di vigneto dei soci conferenti della più importante cooperativa della Basilicata

Cantina di Venosa ha ripreso per il secondo anno, rinforzandolo con nuove postazioni, il progetto Trapview per il monitoraggio e la lotta alla Tignoletta della vite (Lobesia botrana). Con le sue tre generazioni fra la primavera e la vendemmia, la Tignoletta rappresenta una minaccia per l'integrità dei grappoli, soprattutto durante l'estate, quando le larve, nutrendosi a carico degli acini, provocano lesioni su cui poi si possono insediare marciumi o botrite.

Il monitoraggio della Tignoletta

Di anno in anno, però, gli attacchi sono diversi in base alle condizioni climatiche. Per sconfiggere questo lepidottero, Cantina di Venosa ha rafforzato il progetto Trapview (del gruppo Syngenta), giunto al secondo anno, attraverso dieci postazioni che permettono il monitoraggio totale del fenomeno su 800 ettari di vigne per poter intervenire tempestivamente. Alla comparsa di catture, partono immediatamente i soci vignaioli (ben 300) con i trattamenti a base di feromoni per la confusione sessuale.

“E’ un’iniziativa che rientra nell’ambito del nostro progetto di lotta integrata. L’anno scorso abbiamo registrato un minor utilizzo dei prodotti chimici perché con l’uso dei feromoni per la confusione sessuale abbiamo quasi azzerato la riproduzione dell’insetto, grazie a sostanze che non creano problemi ambientali né di salute per il consumatore. Anzi, abbiamo raccolto grappoli più sani e di qualità”, assicura Antonio Teora, il direttore commerciale di Cantina di Venosa.

Il periodo più critico  per la presenza della Tignoletta si verifica generalmente tra luglio e la fine di ottobre, ovvero tra l'invaiatura e la maturazione, quando si manifesta la terza generazione, la più dannosa.

Sostenibilità concreta

La cooperativa lucana è un’azienda modello di sostenibilità ambientale, sociale ed economica. Cantina di Venosa ha introdotto già da qualche anno il Bilancio di Sostenibilità, il Codice Etico, la Politica di Sostenibilità e di Sicurezza Alimentare.

“Sono progetti importanti per la nostra realtà – sottolinea il presidente Francesco Perillo -. Siamo l’unica cooperativa vitivinicola della Basilicata e una fra le più importanti del sud Italia, un’azienda del vino dinamica e attenta alle innovazioni, radicata nel territorio e nella tradizione, allo stesso tempo moderna e piena di giovani soci. Durante la pandemia non siamo stati fermi, abbiamo anzi attivato tante iniziative del progetto di filiera – continua Perillo – e misure per ammodernare e rendere più efficiente il lavoro in vigna, per aumentare la sicurezza sul lavoro, migliorare la logistica e presto per sviluppare l’accoglienza. È già operativo un nuovo magazzino automatizzato che velocizza notevolmente le spedizioni e la movimentazione delle bottiglie. Stiamo inoltre per concludere la prima fase del progetto di riorganizzazione degli spazi esterni alla cantina con soluzioni d’architettura moderna ed entro il 2025 – sottolinea Francesco Perillo – e realizzeremo nuove strutture per l’accoglienza enoturistica, tra cui una sala convegni e terrazze di degustazione”.

Cantina di Venosa: monitoraggio e biocontrollo della Tignoletta - Ultima modifica: 2024-07-23T07:57:33+02:00 da Redazione

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